Il primo gennaio 2021 segna l'inizio dell'attuazione dell'accordo di Parigi sul clima. Dopo la firma, gli Stati membri hanno adottato obiettivi nazionali sul clima e si sono impegnati a rafforzarli ogni cinque anni. Azione Quaresimale e Pane per tutti sperano che questo primo periodo di impegno sia un simbolo di speranza nella lotta alla crisi climatica.
Il tempo stringe
È già chiaro fin da ora che è necessario un rafforzamento degli attuali obiettivi climatici perché, per il momento, le promesse non mantenute degli Stati portano ad un riscaldamento di 3-4 gradi, anziché di 1,5-2 gradi previsto dall’accordo. La politica nazionale deve agire ora; ha dimostrato la sua capacità di farlo durante la pandemia di coronavirus. La portata della minaccia rappresentata dalla crisi climatica si profila all’orizzonte, ma è ancora poco compresa. Il periodo fino al 2030 sarà cruciale. A quel punto, saranno necessarie riduzioni sostanziali delle emissioni di CO2 a livello globale. I paesi ricchi, che da un lato sono i maggiori inquinatori del pianeta e, dall’altro, hanno più mezzi finanziari, hanno una grande responsabilità in questo senso.La Svizzera non fa eccezione. La revisione della legge sul CO2 è un buon inizio, ma non è sufficiente. Sono urgentemente necessarie ulteriori misure per garantire un’attuazione coerente dell’accordo, come la decarbonizzazione della piazza finanziaria svizzera e l’abbandono dei combustibili e dei combustibili fossili entro il 2040 al più tardi. Affinché ciò sia possibile, il Parlamento deve agire prima della fine di questa legislatura. In qualità di membri dell’Iniziativa per i ghiacciai chiediamo al governo svizzero di mantenere le promesse fatte al momento della firma dell’accordo di Parigi. L’iniziativa fornisce la base giuridica per abbandonare i combustibili fossili e raggiungere una società zero netto.